Studiare le lingue straniere: bello e utile, senza dubbio. Ma in che modo farlo?
Già, perché la realtà parla con chiarezza di un paese, il nostro, in cui lo studio delle lingue funziona poco e male.
Il periodo in cui viviamo offre grandi opportunità ed aperture solo se ci si pone nella giusta prospettiva; ciò che bastava sino ad ieri (in termini di competenze) non basta più: il mondo è più grande e competitivo ed una conoscenza linguistica che non si limiti al proprio idioma è sempre più decisiva. Lo dicono i dati degli studi più aggiornati e delle statistiche sul mondo del lavoro: con cifre sulla disoccupazione come quelle che abbiamo di fronte ogni giorno (circa il 40% di disoccupazione giovanile, il dato più allarmante e piuttosto costante) emerge con forza la discriminante rappresentata della conoscenza delle lingue.
Potenziare questo lato delle proprie competenze significa aprire le porte ad un maggior numero di opportunità di lavoro, ormai non più solo su scala nazionale.
In un altro ambito, quello degli studi, basti pensare alle mille opportunità di studiare all’estero anche per brevi periodi (attraverso il celebre programma Erasmus, in primis) che sono sempre più la norma per centinaia di migliaia di studenti: essere in grado di parlare fluentemente una lingua straniera permette più facilità nei contatti umani, meno fraintendimenti, più rispetto: la convivenza si basa sulla comunicazione, innanzitutto.
Per non parlare dei social media: le amicizie virtuali hanno ormai surclassato di fatto quelle “fisiche” e le lingue straniere sono il veicolo determinante di questo fenomeno, pena una sorta di nuovo tipo di isolamento.
Si potrebbe accennare anche al cinema (o alle sempre più popolari serie TV), alla musica ed in generale alla cultura di massa che passa attraverso l’elemento audiovisivo: la fruizione si caratterizza ormai, a differenza del passato, per l’attenzione alle versioni originali.
Ma imparare non è sempre facile e, d’altro canto, l’insegnamento non sempre è efficace, nonostante la buona volontà dello studente. E ci sono infatti anche corsi di lingua dedicati proprio agli insegnanti, per specializzarsi nella conoscenza della lingua, ma anche per imparare nuove modalità di interazione con gli studenti.
L’approccio libresco e passivo alla lingua straniera non è più in grado di produrre autentico apprendimento e, di conseguenza, autentica comunicazione.
È a questo scopo che si è sviluppato il cosiddetto metodo blended: un metodo che non rifiuta nessuno degli approcci tipici del passato, che anzi ne coglie i lati migliori e soltanto quelli. Esso ha un obiettivo preciso: quello di produrre comunicazione, rendendo la lingua elemento vivo tra le persone.
La caratteristica di questa innovazione è quella di non trascurare nessuna delle abilità connesse alla competenza linguistico-comunicativa, mentre nell’insegnamento tradizionale si finisce per privilegiarne una (o due al massimo) a discapito delle altre.
Comprensione orale e scritta; produzione orale e scritta. Il loro contemporaneo potenziamento è ciò che il metodo blended vuole raggiungere.
Ma che cosa significa blended? Di per sé significa semplicemente mescolato, amalgamato. Un approccio che usa contemporaneamente strumenti nuovi accanto a quelli tradizionali, il testo stampato ed il computer, l’insegnante in aula e la lavagna interattiva.
Ciò avviene, ad esempio, presso la New Way School di Brescia: potendo contare, in particolare, su di una piattaforma totalmente innovativa, essa è in grado di costruire lezioni e percorsi assolutamente personalizzati.
Le esigenze di chi intraprende il percorso (di qualunque tipo esse siano: di lavoro o di arricchimento culturale personale), i suoi interessi, i suoi bisogni specifici, vengono al primo posto: il tutto tenendo conto del livello di partenza di ognuno.
La piattaforma su cui la New Way School può contare si basa su un concetto semplice, ma che spesso è arduo da mettere in pratica: seguire ed accompagnare lo studente nell’apprendimento attraverso un percorso non standardizzato, bensì diversificato e personale.
Si tratta di gruppi di lezioni omogenee per argomento che posseggono uno schema fisso che prevede tre fasi, denominate rispettivamente explore, practice e test.
Ognuna di tali lezioni (diversificate in 10 livelli, corrispondenti ai cinque livelli di riferimento del Quadro Comune Europeo) si riferisce ad una delle quattro abilità linguistiche di base (listening, reading e speaking; per il writing l’insegnante provvede a caricare personalmente dei “compiti”).
Il tutto completato da sezioni di grammatica e di lessico (grammar e vocabulary).
Questa parte del lavoro può essere svolta presso la propria abitazione, gestendo al meglio i propri tempi ed i propri spazi.
Il docente controlla on-line i progressi dello studente, fornendo pertanto un costante feedback: questo è un elemento da non sottovalutare, poiché è l’unica via per evitare che gli errori si fossilizzino e per poter correggere eventuali impostazioni sbagliate.
Ma l’asso nella manica di questa piattaforma è la possibilità di creare lezioni illimitate per ogni esigenza e per ogni necessità, del tutto ex novo.
È possibile anche, in tal modo, soddisfare richieste specifiche dello studente in termini di inglese settoriale e addirittura micro-settoriale (ad esempio: l’inglese in cucina → cucina vegetariana). Ma anche fornire materiale supplementare, sia per l’approfondimento che per il potenziamento, nel caso in cui il docente lo ritenga necessario.
Adatta a studenti di ogni età, grado e background personale, la piattaforma portata in Italia dalla New Way School rappresenta un passo in avanti nel futuro dell’apprendimento delle lingue straniere.
Nel caso in cui si volesse contattare la New Way School, per tutte le informazioni il numero è 030/2077748.
Il sito Internet è www.newwayschool.it
New Way School
Viale Duca D’Aosta 30
TEL. 0302077748
25121 Brescia
BS – ITALIA
L'articolo NOVITA’ IN ITALIA PER IL MONDO DELLA FORMAZIONE ONLINE: L’Inglese Personalizzato sembra essere il primo su Nelweb.biz.